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Le nuove manie alimentari..dalla drunkoressia alla bigoressia


Negli ultimi anni sono comparsi nuovi disturbi del comportamento alimentare, definiti come le patologie del nuovo millennio, riconosciute e classificate nel DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), presenti soprattutto tra gli adolescenti. Fino a poco tempo fa erano note solo l’anoressia nervosa e la bulimia ma negli ultimi anni si sono amplificate nuove “manie”, incrementate dal bombardamento dei media sulla sana alimentazione. Vediamole assieme alla Dott.ssa Chiara Boscaro, Biologa Nutrizionista


ORTORESSIA

E’ un disturbo caratterizzato dall’ossessione per il cibo sano, porta al totale rifiuto di quello considerato dannoso. La persona ortoressica pianifica la sua giornata in funzione di ciò che dovrà mangiare e vive nell’incubo di dover mangiare qualcosa di malsano, distruggendo così la possibilità di vivere situazioni sociali di convivialità. Secondo gli ultimi dati del ministero della salute oltre 500.000 italiani soffrono di ortoressia.


VIGORESSIA

Tale disturbo alimentare si riscontra soprattutto tra i giovani maschi adulti, soprattutto negli ambienti delle palestre in cui l’ossessione per un fisico perfetto porta a scegliere un tipo di alimentazione iperproteica, c’è un abuso di esercizio fisico per la ricerca di un corpo perfetto. Questo porta a problemi di tipo cardiovascolare e impatta su reni e fegato. Più di 60.000 persone in Italia soffrono di vigoressia.


DRUNKORESSIA

“Drunk”significa “ubriaco” in inglese , questo disturbo alimentare prevede infatti un abuso di alcolici a discapito delle calorie ingerite con il cibo. La persona affetta da drunkoressia effettua periodi di digiuno per poi ubriacarsi fino a stare male, rischiando seri problemi di salute, dall’intossicazione a danni cerebrali. Il fenomeno è in aumento tra gli adolescenti.


PREGORESSIA

Deriva dal termine “pregnancy” che significa “gravidanza”in inglese. Questo tipo di disturbo del comportamento alimentare colpisce le donne in gravidanza, le quali rifiutano di accumulare peso, riducendo le calorie necessarie alla crescita del feto, causandogli gravi danni.


ESTREMISTI DEL CIBI “SENZA”

Esistono persone che ritengono di soffrire di intolleranze inesistenti, non comprovate da test reali (come il breath test per l’intolleranza al lattosio ad esempio). Tali pazienti tendono a mangiare tutto ciò che non contiene lattosio o glutine o contiene una bassa percentuale di zuccheri o grassi, nella convinzione che sia sano e naturale. Anche questo tipo di disturbo porta nel lungo periodo a carenze nutrizionali importanti.


Ricordo che tali disturbi del comportamento alimentare spesso sono dati da un disagio psicologico che cerca soluzione nella mania di controllo su aspetti della vita che non si possono cambiare, finendo quindi per scegliere di controllare l’unica cosa possibile: l’alimentazione. E’ importante affrontare queste problematiche con l’aiuto sia di uno psicologo che di un nutrizionista, per evitare importanti carenze sociali e nutrizionali.


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