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Fame emotiva: cos’è e come gestirla con l’alimentazione

Di Dott.ssa Chiara Boscaro


La fame emotiva è un fenomeno sempre più diffuso nella nostra società, caratterizzata da ritmi frenetici, stress e continue sollecitazioni emotive. Si tratta di quel tipo di fame che non nasce dallo stomaco, ma dalla mente: un desiderio improvviso di mangiare per colmare un vuoto interiore, per consolarsi o distrarsi da emozioni difficili da gestire.



A differenza della fame fisiologica, che risponde a un reale bisogno energetico dell’organismo e si manifesta gradualmente, la fame emotiva:

  • compare all’improvviso;

  • spinge verso cibi specifici (spesso dolci, snack salati o comfort food);

  • non si placa con la sazietà;

  • lascia un senso di colpa o insoddisfazione dopo aver mangiato.


In pratica, il cibo viene utilizzato come “anestetico” per evitare di sentire emozioni come ansia, tristezza, noia, rabbia o solitudine.


Le cause della fame emotiva sono molteplici e spesso intrecciate:

  • Stress cronico

  • Educazione alimentare

  • Mancanza di consapevolezza emotiva

  • Privazione del sonno o di nutrienti

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Come gestirla attraverso l’alimentazione consapevole


1. Ritrovare la connessione con il corpo

Mangiare lentamente, seduti, senza distrazioni (niente TV o smartphone), assaporando ogni boccone. La mindful eating aiuta a percepire meglio i segnali di fame e sazietà.

2. Non demonizzare i cibi “comfort”

Proibire completamente certi alimenti può aumentare il desiderio e favorire le abbuffate. Meglio concederseli ogni tanto, in modo equilibrato e senza sensi di colpa.

3. Equilibrare i pasti

Un’alimentazione regolare e bilanciata, ricca di fibre, proteine e grassi buoni, stabilizza i livelli di zucchero nel sangue e riduce i picchi di fame improvvisa.

4. Gestire lo stress con alternative sane

Attività fisica, meditazione, respirazione consapevole o semplicemente una passeggiata possono aiutare a scaricare la tensione senza ricorrere al cibo.



Scegliere spuntini adatti per i momenti di fame emotiva può davvero fare la differenza!L’obiettivo non è “togliere” il cibo, ma soddisfare il bisogno di conforto in modo più equilibrato e consapevole.



Ecco una lista di consigli pratici, divisi per tipo di esigenza

Prima di scegliere cosa mangiare, chiediti:

  • Ho fame fisica o emotiva?

  • Di cosa ho bisogno davvero? (energia, coccole, relax, distrazione)

Se ti accorgi che è fame emotiva, va bene concederti qualcosa, ma con intenzione e consapevolezza, non come reazione automatica.


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Spuntini dolci equilibrati

Ideali se senti il bisogno di conforto o dolcezza, ma senza eccessi di zucchero:

  • Yogurt greco con miele e frutti rossi

  • Mela o pera a fette con burro di arachidi 100% naturale

  • Cioccolato fondente (20–30 g, almeno 70%) con una manciata di noci

  • Porridge d’avena con latte vegetale e cannella

  • Banana schiacciata con cacao amaro e qualche scaglia di cocco


 Consiglio: abbina sempre carboidrati + proteine o grassi buoni → mantiene stabile la glicemia e riduce il rischio di “abbuffate”.



 Spuntini salati sazianti

Perfetti se senti la voglia di “sgranocchiare” o gestire la tensione:

  • Hummus con bastoncini di verdure (carote, sedano, cetrioli)

  • Cracker integrali con avocado o crema di ricotta

  • Una manciata di frutta secca e semi tostati

  • Popcorn fatti in casa (poco olio e sale)

  • Edamame o ceci croccanti al forno


Spuntini “calmanti”

A volte la fame emotiva è un segnale di stress o noia più che di fame reale.

Puoi provare alternative che danno conforto sensoriale:

  • Una tisana calda (camomilla, rooibos, melissa, cannella)

  • Latte caldo con spezie (golden milk o cacao amaro)

  • Un quadratino di cioccolato gustato lentamente, respirando

  • Un bicchiere d’acqua con limone e menta (spesso la sete si confonde con la fame)


 Strategie extra per prevenire la fame emotiva


  • Mangia con regolarità: saltare i pasti aumenta il rischio di cedere agli impulsi.

  • Tieni a portata spuntini sani, così non sei tentato da snack ultraprocessati.

  • Prepara una “cassetta di emergenza emotiva” con alternative non alimentari: playlist rilassante, diario, respirazione, passeggiata, contatto con un amico.

  • Non colpevolizzarti: un piccolo sgarro consapevole è meglio di una rinuncia seguita da un’abbuffata

 

Se sentissi la necessità di chiedere aiuto , mentre stai seguendo un percorso di alimentazione consapevole, puoi rivolgerti ad una psicoterapeuta specializzata:


 

 

 

 
 
 

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