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Carne rossa e cancro, scopriamone di più


Con “carne rossa” si intendono le varietà ottenute da animali da macello quali vitello, vitellone, manzo, bue, maiale, pecora, capra e cavallo. Parliamo delle sue proprietà con la Dott.ssa Chiara Boscaro, biologa nutrizionista.




A seconda del tipo variano le caratteristiche nutrizionali: 100 g di carne bovina contengono 130 calorie, da 20 a 22 g di proteine e 50-60 mg di colesterolo. Ha un contenuto superiore di colesterolo (70 mg per 100 g) quella di cavallo, che fornisce 22 g di proteine e 143 calorie. Diversamente da quel che il suo gusto suggerirebbe, non è particolarmente ricca di ferro: ne contiene infatti 1,7 mg, mentre se si considerano tutte le carni rosse si oscilla da 1,3 a 2 mg. 100 g di lonza, la parte più magra del maiale, contengono 145 calorie, 20 g di proteine e 60 mg di colesterolo, invece la stessa quantità di vitello presenta 107 calorie, 20 g di proteine e 50-60 mg di colesterolo.


In quanto fonte di vitamina B12, non presente nel mondo vegetale, la carne rossa va consumata, anche se non più di due volte alla settimana, condendola con olio a crudo e aromi e associandola a un contorno di verdure.


“Nella carne in sé non vi è nulla di cancerogeno. In tal senso, a causare rischi può essere la cottura: la patina nera che può formarsi quando la si cuoce alla piastra, alla brace o alla griglia contiene composti, come il benzopirene, che nel tempo possono favorire la comparsa di tumori a stomaco, fegato e intestino”, afferma la dottoressa Chiara Boscaro, biologa nutrizionista agli Istituti Clinici Zucchi di Monza.

Più che la carne rossa sono pericolosi gli affettati che da essa si ricavano perché contengono nitrati e nitriti, considerati sostanze cancerogene. Alla carne rossa non si dovrebbe rinunciare, soprattutto da piccoli, poiché le proteine che contiene favoriscono la produzione dell’ormone della crescita. Infine, indice di freschezza è il colore vivo.


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